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giovedì 1 settembre 2011

Kuala Lumpur, the city.

Effettivamente me l'aspettavo diversa questa città. Non c'è poi molto da vedere. Descrivendola in poche parole posso solo dire che è una città molto caotica (apparte la sera), abbastanza sporca lungo i marciapiedi e completamente tappezzatada bandiere malesi. Per strada incontri tantissimi indiani, cinesi e ovviamente malesi (che sono un misto tra cinesi e indiani).
Il primo giorno sono andata a vedere le "Petronas Tower", il quinto grattacielo più alto del mondo, simbolo di Kuala Lumpur. Due torri gemelle alte 452 metri, attraversate da un ponte nel mezzo, e costituiscono una delle più imponenti opere dell'ingegneria umana. Di notte però, fanno tutto un altro effetto con l'illuminazione che le rende ancora più maestose!
Qui essendo un paese musulmano, non mancano moschee. La prima che ho visitato è stata "Masjid Jamek" dove ho dovuto indossare una tunica tradizionale con copricapo (sembravo un'ucraina degli anni '80!). Il caldo che ho patito in quei dieci minuti non potete capire! Ogni volta che vedo in giro le donne musulmane così coperte mi viene appunto da pensare:" Ma non muoiono di caldo?!", ma ogni paese ha le sue tradizioni e bisogna rispettarle.
Già che eravamo in zona, abbiamo visitato anche un tempio indù, "Sri Mahamariamman Temple" (che dal nome sembra uno sciogli lingua), molto colorato, circondato da statue rappresentanti divinità indù, come la dea Calì.
Il secondo giorno è stata "un'avventura" arrivare alle "Batu Caves". Pensando di metterci meno tempo, abbiamo deciso di prendere la metro per raggiungere le grotte. Non l'avessimo mai fatto! In primis abbiamo sbagliato treno, cioè direzione, quindi siamo scesi dopo due fermate dirigendoci verso la parte giusta, ma dopo 40 minuti buoni di attesa, con un caldo e un'umidità inimmaginabili (dove ho rischiato anche il collasso), ci siamo arresi e abbiamo preso il primo taxi ( teski in malese) sgarrupato e zozzo che passava di li. Arrivati alle grotte, dopo un gelato e una bottiglietta d'acqua gelida, per riprendersi dal caldo, noto subito che per arrivare in cima alle "Batu Caves" c'è una scala ripidissima e lunghissima da fare! Armati di fiato l'attraversiamo e mi accorgo  che lungo di essa ci sono un sacco di scimmiette libere tra i visitatori. Ogni tanto se ne vedeva una con pacchi di patatine o noccioline in mano, rubate a qualche turista distratto. Che figlie di mignotta le scimmie!! Arrivati in cima c'era un tempio indù circondato da stallatiti.
Questo è tutto quello che ho potuto vedere di Kuala Lumpur. Domani, direi per fortuna, si riparte per una nuova città! Direzione Jakarta, Inonesia.

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